Alzheimer: "Allenza europea per l'Alzheimer" al Parlamento di Strasburgo
Malattia di Alzheimer, Malattie e nutrizione

Lo scorso 5 settembre 27 membri del Parlamento Europeo hanno costituito un gruppo che ha lo specifico obiettivo di sensibilizzare le istituzioni europee sulla malattia di Alzheimer. Nel mese della giornata mondiale dell'Alzheimer la costituzione dell'
Alleanza Europea per l'Alzheimer (questa la denominazione scelta per il gruppo, i cui membri rappresentano 16 paesi) ha un valore più che simbolico: il suo principale obiettivo è infatti sollecitare interventi normativi per favorire l'assistenza ai malati.
In Italia l'
AIMA Associazione italiana malati di Alzheimer ha annunciato di avere proposto alle istituzioni del nostro paese un'iniziativa analoga: la costituzione di un gruppo interparlamentare che stimoli risoluzioni a livello centrale o regionale sulla malattia di Alzheimer, dando alla demenza un'alta priorità nelle politiche per la salute. Hanno già aderito all'iniziativa il presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, sen. Ignazio Marino, e due membri della stessa Commissione.
La situazione attuale dei malati e delle famiglie, ben delineata dal rapporto Censis-Aima 2006, vede oggi qualche importante miglioramento rispetto a otto anni fa (il precedente rapporto Censis era del 1999), ma la disabilità di questo tipo di malati resta comunque un'emergenza.
Funzionano ad esempio le Unità di valutazione Alzheimer, così come i centri diurni frequentati dal 30 per cento dei malati al nord e dal 10 per cento al sud e isole (mediamente una percentuale triplicata rispetto al 1999), ma il peso anche economico della cura dell'anziano colpito dalla malattia grava ancora in misura preponderante sulle famiglie. Il rafforzamento della rete socio-assistenziale resta, secondo il rapporto, una priorità.
La cura del malato di Alzheimer è particolarmente complessa, così come complesse e molteplici sono le conseguenze della malattia sullo stato di salute generale: il deperimento fisico e la malnutrizione ad esempio, che sono tra i primi segnali di allarme a manifestarsi insieme con i primi deficit cognitivi, solo di rado sono affrontati con adeguati interventi nutrizionali.
Fonti:
www.alzheimer-aima.it, 12 settembre 2007
www.censis.it/277/372/6065/6104/6128/6133/content.asp