Intestino irritabile: dieta elementare con pochi amminoacidi
Malassorbimento intestinale, Malattie e nutrizione

L'Istituto nazionale britannico per la salute e l'eccellenza clinica (Nice) ha pubblicato le linee guida ufficiali per la corretta diagnosi della sindrome dell'intestino irritabile e per la relativa terapia.
Questa
malattia è presente in caso di dolore addominale (o senso di fastidio addominale) che data da almeno dei mesi, e che si allevia dopo lo svuotamento intestinale. Problemi di accompagnamento possono essere una alterazione delle feci, la sensazione di rigonfiamento addominale e l'aggravamento dei sintomi dopo il pasto.
Esistono alcuni sintomi che il paziente deve interpretare come "bandiera rossa" e riferirli subito al medico: il dimagrimento ingiustificato, la perdita di sangue rettale e uno o più precedenti familiari di tumore dell'intestino.
Il documento Nice sottolinea l'importanza di una serie di misure che il paziente deve rispettare, quali fare dell'attività fisica regolare, seguire la terapia prescritta e prestare molta attenzione alla
dieta.
Questa deve privilegiare alimenti facilmente digeribili, poveri di grassi e con basso contenuto di
fibre, che stimolano in modo sfavorevole le pareti dell'intestino. Vanno esclusi pertanto gli
alimenti integrali, i vegetali particolarmente ricchi di
lignina, la frutta secca; caffè, tè, cacao e alcol vanno esclusi o fortemente limitati.
Chi soffre di sindrome dell'intestino irritabile va speso incontro a uno stato di iponutrizione: è opportuna in questi casi la supplementazione con alimenti completi altamente digeribili a base di
amminoacidi, detta anche
dieta elementare (Elemental 028 Extra, BCAA Module).