La riabilitazione antidisfagia

Disfagia, Malattie e nutrizione

L'obiettivo che si pone il team nutrizionale occupandosi di un paziente già affetto da disfagia, o nel quale si possono riconoscere i primi sintomi di questo disturbo, è il recupero e il mantenimento della capacità di deglutire gli alimenti. Questo aspetto è molto importante nel mantenere uno stato nutrizionale ottimale.
Le strategie di intervento nutrizionale variano in rapporto alla malattia con la quale il gruppo di esperti viene a confronto, ma la valutazione dello stato nutrizionale del paziente sia dal punto di vista biochimico sia ponderale è una tappa fondamentale. Questi monitoraggi vanno ripetuti a intervalli da definirsi in base alle necessità del paziente e permettono di adeguare l'intervento alle reali necessità del soggetto.
Per esempio negli stati acuti si preferisce la somministrazione di nutrienti per via enterale, che viene gradualmente integrata con supplementi nutrizionali per bocca fino ad arrivare alla sostituzione con diete di consistenza adatta.
Nei soggetti che recuperano la capacità di deglutire, la nutrizione enterale viene mantenuta fino a quando il settantacinque per cento dei fabbisogni nutrizionali non viene garantito con la nutrizione orale. In ogni caso la via di accesso enterale viene mantenuta durante la settimana successiva al recupero della funzionalità, per assicurare al paziente un'idratazione adeguata.
È molto importante favore tutte le modalità di nutrizione che favoriscono l'assorbimento di cibo. Vanno per esempio preferiti i cibi di consistenza cremosa, in quanto più facilmente ingeribili rispetto a quelli solidi o liquidi. Latte, succhi, minestre, o anche i supplementi nutrizionali liquidi possono essere adattati ricorrendo a polveri addensanti. Utili sono inoltre gli integratori proteici in polvere da aggiungere ai pasti frullati o i supplementi nutrizionali completi di consistenza cremosa (Forticreme, Fortimel Fruit Nutilis ).