Nutrizione artificiale: terapia, non assistenza
Malnutrizione, Malattie e nutrizione

TREVISO - Ci sono alcune persone che non possono nutrirsi normalmente per bocca, e devono ricorrere allora alla cosiddetta nutrizione artificiale: sono circa diecimila in Italia, secondo numeri comunicati dagli esperti della SINPE, la Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo, riuniti in questi giorni nel loro congresso nazionale.
Gli specialisti di nutrizione dichiarano di considerare la nutrizione artificiale una terapia, quindi un atto medico, e non una forma di assistenza. Si tratta di una definizione importante, giacché in alcuni casi la nutrizione artificiale può essere l'unico trattamento necessario per mantenere il paziente in vita.
Lo scienziato Ignazio Marino, presidente della commissione sanità al Senato, appoggia la definizione della SINPE, definendola "un documento che arriva da un gruppo di scienziati che parlano per competenza, sottolineando proprio come la nutrizione artificiale sia un atto medico che utilizza prodotti nutritivi farmaceutici".