Quando la terapia radiante irrita l'intestino
Stress da radioterapia o chemioterapia, Malattie e nutrizione

La terapia radiante è una modalità diffusa per curare alcune malattie tumorali. È un metodo sicuro e talvolta molto efficace, anche se può comportare dei problemi, di solito transitori, che si aggiungono allo stress correlato alla
malattia e al cambiamento delle abitudini di vita. Non sono pochi i casi in cui questo disagio induce uno stato di
malnutrizione che a sua volta compromette l'efficacia della terapia.
Nei pazienti in cui la radioterapia viene localizzata nella zona pelvica (per esempio per l'irradiazione delle ovaie o dell'intestino), a questi problemi si può aggiungere l'alterazione della funzionalità intestinale.
L'enterite acuta da raggi (enterite attinica), che solitamente scompare dopo la fine della terapia, può presentarsi anche mesi o anni dopo la sospensione della cura.
I sintomi più comuni sono costituiti da
diarrea, febbre, disidratazione, dolori addominali. Il calo ponderale ne è la conseguenza più comune.
Una
dieta a ridotto contenuto di
fibra alimentare e
grassi e a basso contenuto di
lattosio sembra costituire un valido rimedio contro questo disturbo. Gli
alimenti devono coprire soprattutto i
fabbisogni calorici proteici, per correggere i deficit nutrizionali e alleviare gli spiacevoli effetti dell'irritazione intestinale dovuta all'irradiazione.
L'utilizzo di
integratori a base di
amminoacidi essenziali facilmente assorbibili risulta essere un valido ausilio per impedire che si instauri uno stato di malnutrizione (Elemental 028 Extra).
Un malato oncologico in buono stato nutrizionale può tollerare meglio le terapie antitumorali, ed eventualmente affrontare cicli più lunghi o più intensi per aumentare le possibilità di sopravvivenza.