<p><strong>TRATTAMENTI CHIRURGICI</strong></p><p>Diversi sono i trattamenti chirurgici possibili dopo una frattura:</p><ul><li><strong>PROTESI D’ANCA,&nbsp;</strong>nella maggior parte dei casi parziale;</li><li><strong>OSTEOSINTESI:&nbsp;</strong>ovvero l’inserzione chirurgica di viti, chiodi o placche per la stabilizzazione della frattura.</li></ul><p><br></p><p><strong>Occorrono dai tre ai sei mesi</strong>&nbsp;affinché l’osso si rimargini del tutto e per&nbsp;<strong>ottenere il massimo recupero della massa muscolare</strong>&nbsp;persa a seguito dell’intervento. <strong>In questa fase la&nbsp;riabilitazione&nbsp;svolge un ruolo essenziale.</strong></p>

<p>La&nbsp;<strong>frattura del collo del femore</strong>&nbsp;è quella più frequente. E’ un problema che si aggrava con l’avanzare dell’età a causa di due ragioni in particolare:</p><p>•&nbsp;<strong>la diminuzione della quantità di tessuto osseo;</strong></p><p>•&nbsp;<strong>la fisiologica perdita di massa muscolare dovuta al passare degli anni.</strong></p><p>Le fratture del collo del femore aumentano notevolmente nelle persone al di&nbsp;<strong>sopra dei 70 anni</strong>&nbsp;e possono essere causate anche da traumi lievi, come una semplice caduta.</p><p><strong>Il rischio invalidante di questo tipo di frattura aumenta se l’intervento chirurgico, detto di riduzione, non viene fatto entro le 24/48 ore dall’evento.</strong></p>

Frattura del femore