Parkinson: gli esercizi e la dieta giusta per combattere la malattia

Tremori, rigidità dei muscoli, lentezza nelle azioni più semplici come gesticolare o rigirarsi nel letto: sono i sintomi della malattia di Parkinson, una patologia causata dalla progressiva perdita dei neuroni che si trovano nella “sostanza nera”, una zona del cervello che controlla i movimenti del corpo.

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Proprio per combattere tale patologia, che in Italia conta circa 300 mila pazienti (soprattutto maschi tra i 59 e i 62 anni), il 29 novembre si celebra la Giornata nazionale del Parkinson per raccogliere fondi e sensibilizzare gli italiani sulla prevenzione, la dieta e gli esercizi corretti che permettono ai pazienti di mantenere una buona qualità di vita.

Sintomi

E’ possibile accorgersi della malattia di Parkinson? “In verità la patologia, nelle sue prime fasi, spesso si manifesta attraverso disturbi generici che non possono essere considerati dei veri e propri campanelli d’allarme – spiega Angelo Bianchetti, responsabile del Dipartimento di Medicina e Riabilitazione dell’Istituto Clinico Sant’Anna di BresciaSi può cominciare a percepire poco o niente gli odori, ad avere un’eccessiva salivazione, a scrivere con una calligrafia sempre più minuta, ad usare un tono di voce che diventa via via più monotono o affaticarsi anche per piccoli movimenti. La concomitanza di tali fastidi potrebbe indurre il paziente a rivolgersi ad uno specialista che potrà effettuare una corretta diagnosi”. 

Consigli

A cosa bisogna fare attenzione una volta che la malattia si manifesta? “I consigli da seguire sono preziosissimi per cercare di mantenere il paziente attivo – continua ancora Bianchettie possono essere riassunti in 4 regole di vita”:

  1. Attenzione ai farmaci. Per chi è affetto dal morbo di Parkinson l’aderenza alla terapia farmacologica è fondamentale per beneficiare di una buona qualità della vita. Inoltre, dato che a volte potrebbero essere necessarie delle “correzioni”, durante la terapia il paziente va continuamente monitorato. 
  2. Fare esercizio fisico. La malattia colpisce proprio i movimenti del corpo. I muscoli sono tesi ed irrigiditi, anche se il paziente sembra rilassato, soprattutto quelli degli arti, del collo e del tronco; si comincia a camminare curvi e con passi sempre più piccoli.  Quanto prima, dunque, va intrapreso un percorso di allenamento con degli esercizi fisici mirati e fare almeno 2500 passi al giorno per ridurre tale rigidità, mantenere il baricentro nella giusta posizione e migliorare l’andatura.
  3. A tavola sì ai carboidrati, no alle proteine. Nel morbo di Parkinson la dieta è molto importante sia perché deve fornire il giusto trattamento nutrizionale, sia perché alcuni cibi potrebbero creare interazione con i farmaci. Infatti tutti i cibi che rallentano l’assorbimento intestinale possono entrare in contrasto con la “l-dopa” riducendo l’effetto della terapia. Il giusto mix di calorie totali giornaliere dovrebbe comprendere carboidrati (55-60%), grassi (25-30%) riducendo quelli saturi come burro, lardo, salumi e carni grasse, cereali integrali e 4-5 porzioni al giorno tra frutta e verdura. Per prevenire la stipsi e eventuali infezioni urinarie bisogna bere almeno 1,5 litri d’acqua mentre l’apporto di proteine va tenuto sotto controllo.
  4. Spazio alla vita sociale. Il paziente che mostra disturbi di ansia o depressione potrebbe arrivare alla demenza. Vale la pena dunque mantenersi attivi, frequentare centri per anziani o fare quattro chiacchiere in famiglia e con gli amici.