Frattura del femore

La frattura del femore è considerata un evento traumatico estremamente grave soprattutto negli anziani. Può portare alla perdita d’autosufficienza sia parziale che totale: per questo il successivo periodo di riabilitazione è fondamentale.

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La frattura del collo del femore è quella più frequente. E’ un problema che si aggrava con l’avanzare dell’età a causa di due ragioni in particolare:

  • • la diminuzione della quantità di tessuto osseo;
  • • la fisiologica perdita di massa muscolare dovuta al passare degli anni.

Le fratture del collo del femore aumentano notevolmente nelle persone al di sopra dei 70 anni e possono essere causate anche da traumi lievi, come una semplice caduta.

Il rischio invalidante di questo tipo di frattura aumenta se l’intervento chirurgico, detto di riduzione, non viene fatto entro le 24/48 ore dall’evento.

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Trattamenti chirurgici

Diversi sono i trattamenti chirurgici possibili dopo una frattura:

  • PROTESI D’ANCA, nella maggior parte dei casi parziale;
  • OSTEOSINTESI: ovvero l’inserzione chirurgica di viti, chiodi o placche per la stabilizzazione della frattura.

Occorrono dai tre ai sei mesi affinché l’osso si rimargini del tutto e per ottenere il massimo recupero della massa muscolare persa a seguito dell’intervento. In questa fase la riabilitazione svolge un ruolo essenziale.

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